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prodotti biologici
Per ottenere cibi sani e di qualità, si è sviluppata in particolare nell’ultimo decennio, l’agricoltura biologica, un settore con precisi Regolamenti dell’Unione Europea e da provvedimenti legislativi nazionali.

L’agricoltura biologica persegue una produzione agro-alimentare "pulita", in perfetta armonia con la natura, esclude l’uso , nei campi e nelle stalle , dei prodotti chimici di sintesi (pesticidi,erbicidi, fertilizzanti, antibiotici, etc.), con più obiettivi dichiarati: produrre cibi che conservano tutte le loro proprietà naturali; allevare animali sani, rispettando il loro benessere; recuperare la biodiversità, preservando l’integrità del territorio e i suoi aspetti paesaggistici. Una strada che appare ormai indispensabile per migliorare la qualità della vita e dell’ambiente. I consumatori iniziano ad essere consapevoli di tali premesse: infatti, il consumo di prodotti biologici, anche nel nostro Paese, è in costante crescita...

piante sane in terreno sano

prodotti chimici,concimiUn suolo sano e vitale è la corretta base di partenza per ottenere prodotti sani e vitali. Questo è il primo impegno dell’agricoltore biologico. Banditi dunque concimi, diserbanti, insetticidi, anticrittogamici di origine chimica, nel biologico la crescita delle piante viene sostenuta dall’utilizzo di prodotti organici (come il letame, il compost) o di tecniche (come il sovescio, le rotazioni colturali) appropriate, dall’utilizzo di prodotti o meccanismi di difesa naturali (come zolfo, rame, macerati di piante, lancio di insetti utili predatori dei parassiti, consociazione di piante diverse). Si recuperano anche varietà antiche o dimenticate, talora meno produttive, ma più rustiche e quindi meno attaccabili dai parassiti. Il miglioramento o il recupero della biodiversità nell’ambito dell’ecosistema agrario, ottenuto attraverso la conservazione o il reimpianto di siepi, boschetti, piccoli specchi d’acqua, fasce di rispetto, è un altro rande alleato dell’agricoltore biologico, che utilizza sempre mezzi meccanici appropriati, di ragionevole potenza, e opera le minime lavorazioni del suolo (es. aratura poco profonda, semina su sodo), per preservarne ed incrementarne la presenza di sostanza organica. In agricoltura biologica è naturalmente vietato l’utilizzo di sementi od organismi geneticamente modificati.

nuovi consumi

L’agricoltura biologica comprende e asseconda la natura. Rifiuta le soluzioni offerte dalla chimica e dalla genetica e chiede ai produttori responsabilità ecologica e professionalità; punta all’alta qualità, alla conservazione d’ogni preziosa risorsa, alla salvaguardia ambientale e al benessere degli animali; rispetta le esigenze di produttori e consumatori. la spesa biologicaTutti obiettivi che stanno trovando rilevanti consensi: tanto è vero che, nell’ultimo decennio, il biologico è cresciuto considerevolmente, per una maggiore sensibilità ambientale ed attenzione alla salute. Il settore è dunque in costante progressione, ed anzi la richiesta supera ormai l’offerta, in Italia come nel mondo. Oggi nel nostro paese, a testimonianza della validità del metodo, sono più di 50mila le aziende che praticano l’agricoltura o la zootecnia biologica, su oltre un milione di ettari (come a dire lo spazio della Basilicata. Così nel contesto europeo e mondiale l’Italia,grazie al suo clima, alla ricchezza e diversità dei suoi ecosistemi, alla tipicità e varietà dei suoi prodotti, grazie alle sue grandi tradizioni agro-alimentari e gastronomiche, si configura come il paese ideale, perfettamente vocato, per le produzioni biologiche, tutte di alta qualità, ed alla tipicità di tutte le nostre Regioni.

il valore del biologico

I prodotti dell’agricoltura biologica, per le loro intrinseche qualità, sono buoni e gustosi, sicuri da mangiare e con elevati valori nutritivi, superiori ai prodotti dell’agricoltura convenzionale (è stata provata la presenza di maggior quantità di vitamine, sali minerali, oligoelementi ), a tutto vantaggio della nostra salute. È vero, il loro prezzo è superiore a quello degli alimenti dell’agricoltura convenzionale, ma ciò è dovuto in parte ai costi della certificazione (sono gli unici prodotti alimentari controllati in tutte le fasi della produzione ), alle minori produzioni, alla maggior manodopera richiesta nei campi, in parte ad un sistema di distribuzione ancora non bene a punto. Ma non siamo disposti a pagare qualcosa di più per avere a tavola reale genuinità, qualità e assoluta sicurezza?

cercateli al mercato

biologico italianoEcco perché vale la pena cercare questi prodotti nei mercatini, nei negozi specializzati, presso quei salumieri e fruttivendoli che al biologico hanno già detto sì, ampliando il loro tradizionale assortimento, e negli scaffali dei supermercati italiani. Molti, sempre più, offrono un buon assortimento di prodotti freschi, confezionati ed anche tipici regionali, tutti ovviamente certificati. Ed in crescita è anche l’elenco di ristoranti che offrono ai loro clienti materie prime. In più, a dimostrazione della grande vitalità del biologico italiano, esportiamo all’estero (in particolare in Europa, Stati Uniti e Giappone) oltre un terzo della produzione biologica nostrana, soprattutto frutta e ortaggi, cereali, legumi, pasta, riso, olio extravergine d’oliva, vino, formaggi, latte e latticini, salse e condimenti, frutta secca, miele, prodotti da industria.

gli allevamenti biologici

Nonostante sia provata la validità anche di una equilibrata dieta vegetariana, la carne riveste un ruolo importante nell’alimentazione. Le norme che regolano gli allevamenti biologici sono precise, e rispondono in primis ad un fondamentale principio di base: al benessere degli animali deve essere rivolta la massima cura. Negli allevamenti biologici un ruolo importante riveste innanzitutto la scelta della razza, che deve essere possibilmente autoctona, che vuol dire più rustica, propria di quel particolare territorio, che ben s’adatta dunque allevamento biologico all’ambiente e offre maggiori garanzie di resistenza fisica. L’animale viene poi allevato con un’alimentazione appropriata alle sue esigenze, lasciando spazio ai suoi comportamenti naturali, libero di stare anche all’aperto ed in spazi adeguati. Non gli si può provocare alcuna mutilazione, né somministrargli sostanze sintetiche che ne accelerino la crescita, ne aumentino l’appetito o la produzione; i mangimi devono essere composti da ingredienti di origine vegetale e biologica, mentre sono banditi ormoni, antibiotici e cure allopatiche. Le uniche cure consentite sono quelle omeopatiche. Nei prodotti biologici dunque non trovano spazio coloranti, conservanti, additivi artificiali in genere. E qui il consumatore deve stare sempre bene attento, perché esistono in commercio, pubblicizzati in particolare dalla grande industria, "specchietti per allodole", prodotti cioè che si fregiano del termine "naturale", "bio", "eco-compatibile", "da lotta biologica integrata" e così via che nulla hanno a che vedere con i prodotti veramente biologici. Per questi, infatti, gli esami ... non finiscono mai! Agricoltura ed allevamenti biologici sono infatti sottoposti ad un rigoroso sistema di controllo, uniformato sull’intero territorio dell’Unione Europea ai sensi del Reg. CE 2092/91 e successivi, che monitorizza l’intero ciclo del prodotto, dalla preparazione del terreno per la semina fino alla vendita. Le aziende biologiche, vengono ispezionate (anche a sorpresa) in tutti i loro ambiti , terreni, stalle magazzini, carico e scarico dei prodotti, etc. Alla fine, soltanto chi è entrato nel regime di controllo, ottemperando a quanto richiesto dalla legge, può definire i propri prodotti come provenienti "da agricoltura biologica". Ed è questa l’esatta dicitura per riconoscerli. Essa appare sull’etichetta, sulla quale devono essere altresì indicati: il nome, per esteso, dell’organismo di controllo (uno dei nove, vedi in appendice); gli estremi dell’autorizzazione ministeriale; la sigla dell’Italia (IT), quella dell’organismo di controllo (codice di 3 lettere), il codice del produttore, la lettera T (prodotto trasformato) o F (prodotto fresco) assieme al numero di autorizzazione. Tutti questi elementi formano una "carta d’identità" del prodotto che non può essere contraffatta (in più esiste il marchio Comunitario adottato dalla Commissione Europea a fine ‘99, ma la sua presenza in etichetta è facoltativa), e che garantisce al consumatore che almeno il 95% degli ingredienti di origine agricola di quel prodotto è sicuramente "bio".

chi sono i controllori? controlli qualità agricoltura biologicaSono stati scelti per indipendenza, imparzialità, efficacia, competenza ed affidabilità. Operano su tutto il territorio nazionale con oltre un migliaio di tecnici, i quali lavorano nelle diverse sedi regionali e provinciali, e sono i protagonisti di quel "sistema di controllo" (istituito negli Stati della Unione Europea) che certifica i processi produttivi del biologico. Il loro compito? Controllare e certificare le produzioni biologiche italiane, secondo il Regolamento europeo e la legge italiana, garantendo al consumatore – che ha scelto di nutrirsi biologicamente – la qualità assolutamente naturale di quanto ha nel piatto.

La salvia nella tradizione e nell'attualità del Montefeltro

L'interrogativo è piú lecito. Perché possiamo considerare la salvia prodotto tipico del Montefeltro? Vi stupirete delle motivazioni. Prima di tutto, dobbiamo considerare un manoscritto rinascimentale intitolato "Erbario di Urbino": una raccolta di ricette in cui le conoscenze sulle virtú curative delle piante sono mescolate alle tradizioni popolari e superstizioni dell'epoca. Questo documento dimostra come era cultura diffusa (soprattutto nei conventi), l'utilizzo delle spezie sia a scopi terapeutici che gastronomici. Compiendo un balzo in avanti di qualche secolo, possiamo facilente dimostrare come, nelle nostre campagne, la salvia sia stata una indubbia protagonista dell' "angolo delle spezie"....approfondimenti in questa pagina.. La Salvia Officinalis è Ottima sulla carne, nel fegato, nel pesce, nelle verdure e nella pasta, è inoltre fonte di un principio attivoonico, stimolante, digestivo, emmenagogo...altre proprietà della salvia in questa pagina In attesa del Carnevale: la ricetta per delle fritture di Salvia....

VECCHI PRODOTTI

Il Marrone del Motefeltro

"Nella Regione Marche un territorio votato alla castanicoltura è la zona della Comunità Montana dell'Alta Valmarecchia. Qui, infatti, esiste una varietà di particolare pregio, il Marrone del Montefeltro, già inserito nell'elenco nazionale dei prodotti tradizionali. Le peculiarità del Marrone del Montefeltro. Si presenta come un frutto di dimensioni piú grandi rispetto al normale, molto facile da sbucciare, ottimo per il consumo fresco in ragione delle caratteristiche organolettiche riconducibili alla dolcezza e alla delicatezza. L'areale di produzione Quello che contribuisce a rendere il Marrone del Montefeltro un vero e proprio "prodotto tradizionale" secondo l'accezione corrente del termine è sicuramente la limitata quantità della produzione. Se si pensa che la quasi totalità della stessa è fornita da singoli castagni sparsi nell'Appennino (si stimano circa 500 ettari), si comprende come sia un prodotto di nicchia e nel contempo suscettibile di una nuova valorizzazione. Un acquisto intelligente Non possiamo ovviamente parlare di scelta tra i vari canali distributivi. Ne esiste praticamente uno solo: l'acquisto in loco, soprattutto durante la Fiera, che quest'anno si svolgerà a Talamello il 13 Ottobre. La filiera corta fa parte della filosofia del Consorzio: "visitateci e godetevi territorio e peculiarità". maggiori informazioni: http://www.montefeltrotour.it/index.asp?cc=10067&dc=Enogastronomia&ct=20160&dt=Prodotti%20tipici&f=1&ca=985





in vetrina
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